Molti sono gli errori che si possono commettere redigendo da soli la dichiarazione dei redditi. Mercati (Caaf Cgil Toscana): "Le informazioni vanno sapute gestire. A volte non si portano in detrazione delle spese, finendo così per pagare più tasse"
Sono state due milioni l’anno scorso le dichiarazioni dei redditi precompilate inviate online direttamente dai contribuenti, a fronte delle oltre 17 milioni presentate dai Caf e dai professionisti. Quest’anno la cifra sembra essere inferiore, ma c’è ancora tempo per fare un bilancio (l’ultimo giorno utile per la presentazione è il 24 luglio). La sperimentazione dei precompilati è giunta ormai al terzo anno (è iniziata nel 2015) ma di certo fare da soli non è facile: gli errori che si possono commettere sono molti, e il rischio di pagare addirittura di più non è improbabile.
“Le informazioni contenute nella precompilata vanno sapute gestire” dice l’amministratore delegato dei Caaf Cgil Toscana Daniele Mercati, in un’articolo comparso nelle pagine di “Economia & Lavoro” del quotidiano La Nazione: “Un utente medio difficilmente riesce a farlo senza incorrere in errori o senza fare i conti con le difficoltà a interpretare la normativa. A volte sbaglia e non porta in detrazione delle spese, finendo così per pagare più tasse”.
Gli sbagli possono essere tanti. I più comuni, secondo i Caaf Cgil della Toscana, sono l’assenza del codice fiscale del coniuge (anche non a carico), la non sostituzione del codice relativo all’immobile in caso di cambio di residenza o inizio/fine di una locazione, la mancata indicazione (questo accade spesso a dipendenti o pensionati) dei redditi di capitale e di lavoro autonomo. Altri errori si possono realizzare nelle spese sanitarie (talvolta gli importi precaricati sono trasmessi in maniera non corretta) e in quelle scolastiche e universitarie, nei contributi per colf/badanti (occorre verificare che la deduzione non sia stata già riconosciuta dal sostituto d'imposta e integrare il modello) e nelle spese condominiali (dove è necessario aggiungere quelle pagate con bancomat, carte di credito e bonifici).
I contribuenti debbono sapere che “se il 730 precompilato viene presentato, con o senza modifiche, al Caf o al professionista abilitato, i controlli documentali saranno effettuati nei confronti del Caf o del professionista”. L'Agenzia delle entrate, conclude l’amministratore delegato dei Caaf Cgil Toscana Daniele Mercati, potrà comunque “richiedere al contribuente la documentazione necessaria per verificare la sussistenza dei requisiti soggettivi per fruire di queste agevolazioni”.