Piscine, palestre, strutture all'aria aperta: nella dichiarazione dei redditi si può detrarre il 19 per cento dell'attività (purché dilettantistica) dei ragazzi dai cinque ai 18 anni. Per chiarimenti e informazioni, rivolgersi ai Caaf della Cgil
Tra le agevolazioni fiscali per la dichiarazione dei redditi, una forse ancora non molto conosciuta, è la detrazione riferita alle spese sostenute per la pratica sportiva dilettantistica dei ragazzi dai 5 ai 18 anni.
Il beneficio consiste in una detrazione del 19 per cento, calcolata su un ammontare massimo di spesa di 210 euro per il contribuente (ad esempio, in caso di minore emancipato) e/o per ogni soggetto fiscalmente a carico. Quest’importo va inteso quale limite massimo di spesa complessivamente sostenuta da entrambi i genitori per lo svolgimento della pratica sportiva del medesimo figlio.
Riguardo il requisito dell’età, questo è rispettato purché sussista anche per una sola parte dell’anno: se il ragazzo ha compiuto 18 anni il 3 marzo 2019, ad esempio, la detrazione spetta anche per le spese sostenute dal 4 di marzo in poi e sino a fine anno, anche se sostenute successivamente al compimento della maggiore età.
La detrazione spetta per l’iscrizione annuale e l’abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine e altre strutture destinate alla pratica sportiva dilettantistica. Le strutture sportive coinvolte sono: società e associazioni che riportano espressamente nella propria denominazione la dicitura delle finalità sportive e della natura dilettantistica; palestre e piscine (impianti sportivi in genere) destinati alla pratica sportiva non professionale (agonistica e non), gestite da soggetti giuridici diversi dalle associazioni/società sportive dilettantistiche, sia pubblici sia privati anche in forma di impresa.
La detrazione, di conseguenza, non spetta per le spese sostenute presso le associazioni che non rientrano nella definizione di “sportiva dilettantistica” (come quelle che non hanno ottenuto il riconoscimento del Coni o delle rispettive Federazioni), le società di capitali (sport professionistico), le associazioni non sportive (come le associazioni culturali) che organizzano corsi di attività motoria non in palestra.
Ma come documentare la spesa? Servono il bollettino bancario o postale, la fattura, la ricevuta o la quietanza di pagamento. La documentazione deve contenere il nome della ditta, la denominazione o ragione sociale ovvero cognome e nome (se persona fisica), la sede ovvero la residenza, nonché il codice fiscale del percettore (associazioni sportive, palestre); la causale del pagamento (iscrizione, abbonamento); l’attività sportiva esercitata; l’importo pagato; i dati anagrafici del ragazzo praticante l’attività sportiva dilettantistica e il codice fiscale del soggetto che effettua il versamento.