Sempre meglio rivolgersi a un centro di assistenza fiscale del Quadrato rosso, sapendo che tutti i dati saranno controllati e confrontati con quelli della documentazione conservata l'anno precedente
Siete sicuri che i dati inseriti nella precompilata siano corretti e completi? Questo aspetto non è da sottovalutare se si decide di presentare autonomamente il 730, direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Se i dati non sono corretti, infatti, sarà responsabilità dell’utente, fatte le dovute verifiche, modificarli o integrarli a proprio rischio e pericolo. E se il 730 è stato già confermato e inviato all’Agenzia? In quel caso non si potrà modificare. Il 730 già confermato potrà essere annullato solo entro e non oltre il 20 giugno. Cosa succede se non lo si annulla entro la scadenza del 20 giugno? In questo caso l’utente dovrà provvedere a presentare una nuova dichiarazione, che corregge la precedente. Ma tenete bene a mente che, a seconda del tipo di errore nel quale si è incappati, possono presentarsi due situazioni.
“Se l’errore commesso determina un maggior credito o un minor debito d’imposta – ci spiega Giovanna Piazzo del Consorzio nazionale Caaf Cgil – il cittadino può presentare al Caaf Cgil un 730 integrativo (non è possibile presentare il 730 fai da te…) o meglio ancora può chiedere al Caaf di essere assistito nella compilazione e trasmissione telematica: la quota relativa al maggior rimborso sarà liquidata entro fine anno in busta paga o rateo pensione. Se il cittadino non ha un datore di lavoro o non è pensionato (730 senza sostituto d’imposta), il rimborso sarà effettuato direttamente dall’Agenzia.
Se invece l’errore commesso comporta un minor rimborso oppure una maggiore imposta, oltre a presentare la dichiarazione, il cittadino dovrà versare le imposte dovute per differenza, comprensive di sanzioni e interessi previsti dalla legge. In questo caso dovrà utilizzare il modello REDDITI Persone Fisiche, da presentare alle Poste entro fine giugno, mentre dal 1° luglio al 30 novembre la dichiarazione può essere trasmessa solo telematicamente sul sito dell’Agenzia o tramite il Caaf”.
“Se ci si rivolge a un Caaf - afferma Monica Iviglia, presidentessa del Consorzio Caaf Cgil - si potrà usufruire non solo dell’assistenza alla compilazione della dichiarazione dei redditi, ma anche per la compilazione della delega di pagamento F24. L’operatore calcolerà le sanzioni ridotte previste dal cosiddetto ravvedimento operoso. Se il cittadino è interessato può chiedere al Caaf di effettuare il pagamento mediante addebito sul proprio conto corrente (in questo caso è necessario l’Iban).
Quindi è sempre meglio rivolgersi al Caaf per il proprio 730, sapendo che tutti i dati saranno controllati e confrontati con quelli della documentazione conservata l’anno precedente (CU, fatture o ricevute, scontrini fiscali del 2022, ecc.). Vale la pena rammentare che alcune spese sanitarie non risultano trasmesse al Sistema Tessera Sanitaria e quindi non sono presenti nella precompilata. I Caaf Cgil hanno riscontrato, ad esempio, che le spese sostenute in farmacia per il test Covid non sono presenti e si tratta di spese che ammontano a circa 15 euro per ogni test. Tutto sommato, quindi, farsi assistere dal Caaf è la scelta migliore. Per dirla con il nostro slogan, ‘Anche tu scegli Caaf Cgil”.
Di Giorgio Sbordoni
5 giugno 2023